Il tè verde ha una storia davvero antica che oggi sta riscuotendo un particolare interesse da parte della comunità scientifica occidentale per la sua azione positiva sulla salute e il benessere dell’individuo, accertata da diversi studi scientifici. Si tratta di una pianta arbustiva (Camelia sinensis) della famiglia delle Teacee, già coltivata in Cina e in Giappone fra il IV e l’VIII secolo d.C. Da lì si diffuse in India, in Indonesia e a Ceylon. È coltivata per le sue foglie, da cui si ottiene per infusione l’omonima bevanda.
Il rituale legato al tè ha origini antiche. In Cina si narra che l’imperatore Shen Nung, il «Divino Guaritore», fu il primo bevitore di tè verso il 2700 a.C. Shen Nung era onorato come inventore dell’aratro e dell’agricoltura, divulgatore delle proprietà curative delle piante, ma soprattutto… scopritore del tè verde. Egli elencò gli usi medicinali del ch’a, il tè, nel Pen ts’ao, datato al 2737 a.C.
Molti si chiedono quali siano le proprietà del tè verde. Con l’aiuto di Giorgio Donegani, tecnologo alimentare – Esperto di nutrizione e di educazione alimentare, ne abbiamo trovate almeno 5, utili da sapere.
Perdere i chili di troppo: il sogno di molti. Ma davvero il tè verde fa dimagrire? Pare che aiuti. E questo effetto «dipende in parte dalla caffeina, che accelera il metabolismo, ma anche dalle preziose catechine, che spingono il corpo a produrre più calore e, perciò, a bruciare più grassi», chiarisce Giorgio Donegani.
Il tè verde fa bene anche al muscolo più importante dell’organismo. Lo confermano i risultati di uno studio svolto all’Università di Boston, secondo cui i flavonoidi, dei quali il tè verde è molto ricco, esercitano un ruolo importante nel proteggere e mantenere elastici i vasi sanguigni, allontanando così il rischio di infarto. Non solo, si è visto che bere ogni giorno un paio di tazze di tè verde aiuta anche a tenere sotto controllo il colesterolo e i trigliceridi, proteggendo dall’arteriosclerosi.
Numerosi studi, pubblicati su prestigiose riviste (dal Journal of American Medical Association, a Lancet, al British Medical Journal al Japan Journal of Clinical Oncology) hanno dimostrato che in molti casi il tè verde è capace di ostacolare la trasformazione delle cellule sane in tumori e rallentare lo sviluppo del cancro. «Il merito è soprattutto di una particolare sostanza, l’EGCG – il nome tecnico è epigallocatechina-3-gallato – presente nel tè verde in quantità molto più alta che in quello nero», spiega Giorgio Donegani.
Secondo alcuni ricercatori giapponesi, basterebbe bere una tazza di tè verde al giorno per dimezzare il rischio di carie. «Il merito, questa volta, sarebbe nell’abbondanza di tannino, una sostanza ad attività antibatterica capace di ostacolare la fermentazione degli zuccheri. Invece di bere il tè verde, si può anche usare il suo olio essenziale, che si può acquistare in erboristeria: 3 gocce diluite in acqua, per sciacqui e gargarismi, tengono lontane le infezioni del cavo orale».
Ricco com’è di sostanze antiossidanti, il tè verde si rivela un nemico implacabile dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento dell’organismo e della pelle in particolare. «Da ricerche specifiche sembrerebbe che determinati antiossidanti del tè verde, le catechine, siano addirittura più efficaci della vitamina E e della vitamina C. Contro le scottature solari si possono applicare impacchi di decotto di tè verde, oppure mescolare poche gocce di olio essenziale alla crema idratante o protettiva».
Anche se da noi è molto più diffuso il tè nero, quello verde è imbattibile, almeno sul piano della salute. «Tutti e due vengono dalla stessa pianta» spiega Giorgio Donegani, «ma mentre il tè verde è fabbricato lavando le foglioline con vapore e facendole seccare così come sono, per fare quello nero le foglie vengono fatte ossidare, in modo da modificarne il gusto e il colore. Peccato che con il trattamento si perda una gran quantità di polifenoli, sostanze tra le più preziose per il nostro benessere».
«Se si vogliono sfruttare tutte le virtù del tè verde, bisogna trattarlo bene», continua Giorgio Donegani. «Va usata una teiera di porcellana chiara, che dopo l’utilizzo va sciacquata soltanto e non lavata mai con detersivi, anche se diventa gialla. Si mette un cucchiaino di tè per persona più uno per la teiera, quindi si riempie con acqua molto calda, ma non bollente. Si lascia in infusione per 2-3 minuti, si filtra col colino e si gusta il tè caldo o tiepido. Attenzione: il latte non va aggiunto! La caseina infatti tende a legarsi ai polifenoli, proprio le componenti più salutari».
Foto: Jia Ye WaTzo/Unspalsh
A colazione o per il break di metà pomeriggio, c’è chi gradisce aggiungere del limone al tè verde. È una buona idea? Pare di sì. L’aggiunta del succo di limone modifica il colore del tè, che diventa più opaco, e il sapore, rendendo la bevanda più pungente. Nonostante questo, il limone la renderà ancora di più un concentrato di benessere, perché pare che in questo modo l’epigallocatechina-gallato sia più facilmente assorbibile dall’organismo, potenziandone così il suo effetto.
Si estrae dalle foglie della Camelia sinensis e si presenta sotto forma di polvere di colore dal verde al marrone. Come modalità d’uso, per godere dei benefici sopracitati si consiglia 600-800 mg giornalieri di estratto secco delle foglie sottoforma di compresse o capsule. News, approfondimenti, tendenze, tecnologie, materiali e protagonisti: tutto quello che c’è da sapere sul mondo dell’orologeria. Iscriviti subito alla newsletter
Dal sapore delicato, il tiramisù al tè verde (Matcha Tiramisù) è un dolce light, di grande effetto. L’ideale quindi anche per chi deve fare attenzione alla bilancia. Gli ingredienti per 5/6 persone sono: 50 g di savoiardi, 100 g di mascarpone, 100 ml di panna, 30 g di zucchero, 20 g di tè verde in polvere, 80 ml di acqua tiepida. Per il procedimento, guarda questo video.
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